Samuele Stazi

“Parlo di bellezza come di un’ essenza effimera che mi porta a riflettere sull’ossessione erotica e il desiderio di bellezza che spesso porta alla perdizione”

Samuele Stazi, classe ’94, frequenta un corso di pittura all’Accademia di Belle arti di Roma. Ha sempre avuto la passione del disegno fin da bambino, con il passare degli anni la sua curiosità artistica lo porterà ad avvicinarsi all’ arte del pennello. Inizia a dipingere solo 4 anni fa dopo aver scoperto l’arte di Francis Bacon.

La sua tecnica è chiaramente pittura su tela. Per Samuele non bisogna interpretare la pittura in chiave accademica, il suo modo di stendere il colore sulla tela è innovativo ed estremamente contemporaneo. La sua visione della pittura è innovativa, il ragazzo pensa  che sia il linguaggio più efficace per esprimere l’essenza delle cose, descrivendo le emozioni e le sensazioni autonomamente, senza la necessità delle parole.

I materiali che Samuele utilizza sono i colori ad olio con diluenti e colori acrilici.
Per la sua arte usa pennelli di grande dimensione e stracci con cui lavora/strofina il colore direttamente sulla tela. E’ chiaro come i materiali e la tecnica utilizzata dal ragazzo siano molto vicini ad un fare antico, ma non si può dire lo stesso per quanto riguarda il prodotto finale.

Le opere di Samuele non hanno un filo conduttore essendo profondamente influenzate dallo stato d’animo che vive nel periodo in cui dipinge la tela.Si definisce “d’umore caoticamente instabile” e questo lo spinge a sperimentare nuove visioni. Samuele con la sua arte vuole risvegliare il sistema nervoso dell’osservatore, utilizzando la pittura come mezzo per descrivere sensazioni ed emozioni dell’essenza dell’essere umano.
La forza di Samuele sta negli argomenti che tratta. Parla di vita e di morte facendo coesistere questi elementi in uno stesso dipinto. Parla di bellezza come essenza effimera che lo porta a riflettere sull’ossessione erotica, il desiderio di bellezza che ogni volta si rinnova e porta alla perdizione. Quello del ragazzo può essere considerato uno studio antropologico reso mediante la pittura.

 

Nicolò Savi

 

 

Lascia un commento